Traformare il lamento in danza

Il 2021 è stato l’anno più duro della mia vita. Ho sperimentato la perdita sotto diversi punti di vista e ho provato il profondo dolore che deriva dalla solitudine. La frase che ho scritto più spesso nei miei diari era questa: Non posso dirlo a nessuno. Mi sento sola. Nessuno era a conoscenza del mio dolore perché, ad essere sinceri, avevo paura a parlarne. Ricoprivo un ruolo di leadership e pensavo di non avere altra scelta se non essere forte e continuare ad andare avanti. La mattina, mi sforzavo di alzarmi dal letto e di agire come se nulla fosse, ma questa farsa non sarebbe potuta durare a lungo.

Alla fine, mi sono isolata e, se ne avevo l’occasione, trascorrevo le giornate da sola. Non posso nemmeno contare quanti pensieri maligni ho lasciato che permeassero nella mia mente. Mi sentivo come se avessi perso la mia identità, il mio senso di valore, la mia speranza; sembrava che la mia vita non avesse più alcuno scopo. 

Ripensa a una situazione in cui ti sei sentita come se trovassi dentro una fossa e non vedessi la luce né la via d’uscita; un situazione in cui ti sei sentita bloccata, disperata e sola. Forse quel momento sta accadendo proprio oggi, oppure si tratta di un episodio passato, ma voglio incoraggiarti ad essere onesta. Per scrivere queste parole sono dovuta uscire dalla mia zona di comfort, ma ho realizzato che il nemico desidera farci agire disonestamente, il che porta ad una ancora più profonda sensazione di solitudine e sconnessione dal resto del mondo. L’obiettivo del medico è separarci, ma il proposito perfetto di Dio per la tua vita risiede nel metterti in connessione e sperimentare il Suo amore intimo, sincero e incondizionato.

Sono sicura che tu abbia imparato molte cose durante questo studio sul lamento. Amo il Salmo 30 perché sembra che Davide riassumi tutto quanto. Nei versetti 1-3, ci ricorda la verità riguardo a chi Dio è e chi Egli è stato per il salmista: Colui che l’ha portato in alto, Colui che l’ha guarito e Colui che l’ha salvato. Nel versetto 2 in particolare, Davide dichiara di essersi lamentato e di aver gridato a Dio quando ne aveva disperatamente bisogno. Nei versetti 8-10 Davide scrive di quando si è rivolto a Dio e ha scelto di confidare in Lui invece che nelle proprie forze. Nel versetto 11, Davide descrive come Dio gli ha risposto e ha mutato il suo dolore in danza, rimuovendo il suo cilicio e rivestendolo di gioia. Infine, nel versetto 12, leggiamo la risposta di Davide: un eterno ringraziamento nei confronti di Dio, il suo Salvatore.

Questo passo mi dà la conferma che quell’anno di profonda sofferenza che ho vissuto non è stato invano. Ho imparato molte cose che spero possano esserti di conforto. La prima è che Dio non ci augura di provare dolore, ma questo è il risultato del vivere in un mondo corrotto dal peccato. Il dolore non sconfigge il carattere di Dio, ma è il carattere di Dio ad avere la meglio sul dolore. Sebbene Dio non desideri che tu soffra, non permetterà che il dolore provato sia stato vano. Ciò che il nemico vuole usare per ferirti e distruggerti, Dio lo può usare per il tuo bene affinché tu cresca, per rivelarti il Suo amore e per guidarti ad avere una relazione ancora più intima con Lui.

La seconda cosa che ho imparato è che Dio non ci lascia mai sole. Piange con noi durante i momenti più duri, poiché Dio simpatizza con noi (Ebrei 4:15). È vicino a chi ha il cuore afflitto (Salmo 34:18). Non distoglie mai lo sguardo dai Suoi figli, e conosce intimamente ciò che stiamo vivendo.

In terzo luogo, solamente quando siamo oneste con noi stesse, allora possiamo lodare con un cuore sincero. Quando comprendo di avere un disperato bisogno di un Salvatore, la mia lode diventa ancora più forte. Quando sono onesta riguardo al dolore che sto provando, realizzo quanto siano grandi la grazia e l’amore di Dio, dal momento che ha mandato Gesù a mostrarmi quanto Egli ci tenga a me, quanto mi pensi e quanto stia attivamente combattendo per il mio bene. Lo vedi? La sofferenza può essere sia usata dal nemico per rovinarti, sia da Dio tuo Padre, per proclamare la Sua vittoria – mediante la croce e il sangue prezioso di Cristo – su un mondo corrotto dal peccato.

Ti sfido ad essere onesta con te stessa riguardo a ciò che stai attraversando. Come stanno il tuo cuore, la tua mente e la tua anima? Ti sfido ad aprire il cuore a Dio, poiché Egli è il tuo rifugio e gradisce un cuore afflitto (Salmo 51:17; 62:8). Infine, ti sfido a compiere un ulteriore passo di fede e di permettere alle persone di conoscere la situazione che stai vivendo. Rifiuta le bugie del nemico che vuole farti credere che la solitudine, l’ansia, la depressione e l’oscurità siano le tue uniche opzioni e il tuo destino. Sei stata creata per vivere in connessione e per essere amata così come sei. Il corpo di Cristo è un dono per mostrarti proprio questo.

Cara amica, non sei un peso ma una benedizione per mostrare ad altre persone che non sono sole. Possiamo soffrire tutte insieme.

L’ultima cosa che ho imparato che è possiamo soffrire e guarire nello stesso momento. Non esiste la perfezione e non c’è un cronologia degli eventi da seguire per guarire. Dio gioisce nel compiere ogni passo al tuo fianco e rimarrà con te nella fossa per tutto il tempo che serve, poiché il Suo amore è paziente e benevolo (1 Corinzi 13:4). Questo è il carattere di Dio e non cambierà in base alle circostanze che affronti.

Infine, voglio mostrarti un motivo per cui lodare. In Apocalisse 21:1-4 è scritto che: 

“Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c’era più. E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate.”

Questa terra non è tutto ciò che esiste. Gesù sta tornando per te, per portarti in un posto migliore (Giovanni 14:1–3). Ma fatti coraggio, perché mentre sei ancora su questa terra, Dio stesso sarà il tuo Aiutante, Guaritore e Soccorritore, proprio come lo è stato per Davide. Dio non sprecherà la tua sofferenza, ma la userà per conformarti a immagine di Gesù (Romani 8:29), e userà la tua testimonianza per portare gli altri a realizzare quanto grandi sono la Sua potenza e il Suo amore (Genesi 50:20). Guarda come Dio trasformerà il tuo lamento e il tuo dolore in una danza di lode. Di certo non saranno vani.

Dopo diverso tempo, dopo aver finalmente chiesto aiuto, permesso alle persone di conoscere ciò che stavo vivendo e, soprattutto, dopo averne parlato con il mio Guaritore Gesù, ho trovato libertà da molte cose che mi tenevano in schiavitù. A volte faccio ancora fatica, ma va bene così. Sono umana e Dio lo sa (Salmo 103:14). Durante i periodi di sofferenza ho avuto una relazione intima con Dio maggiore rispetto a tutte le altre fasi della mia vita. Ho visto Dio custodire e trattenere le mie grida senza stancarsi. L’ho visto usare le mie difficoltà per costruire un ponte di connessione verso altre persone. L’ho visto usare le mie difficoltà per purificare il mio cuore e rendermi più simile a Lui. Attraverso questo processo, Dio mi ha mostrato parti del Suo carattere che non avrei mai potuto vedere in altre circostanze: Egli è la mia Luce, il mio Guaritore e Riconciliatore, e il Suo amore nei miei confronti è incredibilmente paziente. Ora posso raccontare la mia storia ed essere d’aiuto ad altre persone offrendo loro lo stesso confronto che Dio ha dato a me. È così che Dio ha trasformato il mio lamento in danza.

Sfida settimanale: Ogni giorno di questa settimana, impegnati a trascorrere del tempo per lodare Dio. Inizia dedicando cinque minuti all’adorazione e, con il passare dei giorni e se ne hai l’opportunità, rendi questo periodo sempre più lungo. Leggi un Salmo di lode oppure utilizza parole tue. Dichiarare le Sue lodi ci ricorda il Suo amore per noi e la Sua capacità di compiere potenti opere nelle nostre vite.

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