Risplendere quando non va tutto bene

Ultimamente, quando accedo a Instagram, vedo la pubblicità di una maglietta sulla quale la scritta “Va tutto bene” è stampata con i colori dell’arcobaleno e ripetuta più volte su tutto il davanti, come se, ripetere continuamente tali parole, porti alla fine a credere che sia tutto vero. Negli ultimi mesi mi sono resa sempre più conto del desiderio del mondo di sistemare ogni cosa attraverso frasi accattivanti e prodotti commerciali intelligenti.

In quel periodo, Dio mi aveva messo nel cuore il desiderio di fare un digiuno dallo shopping. Gli acquisti online immediati e le passeggiate tra le corsie di Target erano diventati una soluzione facile per gestire le emozioni forti. Invece di ricercare Dio e lavorare sodo per essere sana e integra, sceglievo l’opzione meno dolorosa e più inefficace tanto che lentamente ne è diventata un mio idolo. Mentre Dio camminava accanto a me durante quel periodo, lo Spirito Santo ha iniziato ad aprirmi gli occhi riguardo ai messaggi che attiravano la mia attenzione.

Il mondo urlava, “Se solo tu avessi QUESTO, allora, andrebbe tutto bene”.

Dio ci invita dolcemente a prendere la nostra stanchezza, le nostre imperfezioni, i nostri problemi e i nostri dubbi ed ad affidarli alla Sua cura. La verità è che non va tutto bene ma non dobbiamo usare questa consapevolezza come un blocco o una scusa per mollare. Possiamo scegliere, come fecero gli uomini e le donne della chiesa primitiva, di trovare gioia nel condividere la speranza che abbiamo in Gesù.

Atti 5 affronta l’importanza di dare ogni cosa che abbiamo a Gesù (versetti 1-11), i numerosi segni e miracoli compiuti attraverso gli apostoli a Gerusalemme (versetti 12-16), l’arresto, la liberazione, l’interrogatorio, le percosse e la liberazione di quegli stessi apostoli (versetti 17-42). Di sicuro la vita degli apostoli non è stata semplice e neppure una vita in cui “va tutto bene”. Essi erano consapevoli che affidare ogni cosa a Gesù poteva benissimo significare dare anche la loro vita, tuttavia, sapevano che l’opportunità di condividere la Buona Notizia di Gesù ne valeva il rischio.

Quando siamo disposte a dare tutto ciò che abbiamo, gli ostacoli e i sacrifici possono essere motivo di gioia.

Nel versetto 34 incontriamo un fariseo di nome Gamaliele che usò la sua esperienza per persuadere il sinedrio a risparmiare la vita degli apostoli. Egli si affrettò a sottolineare che, se questi fossero stati soltanto disegni umani, tutto sarebbe andato distrutto. Ma se, invece, essi provenivano da Dio, nulla di ciò che avrebbero fatto, avrebbe ostacolato quello che il Signore aveva in programma. Il sinedrio fu convinto e, anche se dopo molte percosse, la vita degli apostoli fu risparmiata ed essi se ne andarono via “rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù.” (Atti 5:41). 

E non cessarono di insegnare e di predicare.

“E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di portare il lieto messaggio che Gesù è il Cristo.” Atti 5:42

Non va tutto bene. Ma, amica, è proprio in queste occasioni che i Cristiani dovrebbero brillare maggiormente. Con i cuori ripieni di gioia, di saggezza e del potere dello Spirito Santo, affrontiamo ciò che non va bene con la grazia e la Buona Notizia di Gesù Cristo. Non cessare di ricercare ciò che Dio ti ha chiamata a compiere. Il mondo non ha bisogno di un’altra rapida soluzione o di una maglietta carina; ha bisogno di noi per aiutare gli altri ad imparare ad Amare Dio Grandemente.

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