Ecco il tuo Dio

La storia degli Ebrei è sempre stata caratterizzata dall’oppressione e dalle difficoltà. Nei cinque secoli precedenti la venuta di Cristo, gli Ebrei avevano affrontato varie crisi sotto molti regimi e governi diversi, vedendo la distruzione di Gerusalemme e subendo un violento esilio in Babilonia. Per questo, non sorprende che Ebrei credessero che il loro Messia sarebbe stato un re potente che avrebbe rovesciato l’opprimente governo romano. Infatti, al tempo della nascita di Gesù, Gerusalemme e la regione di Israele, erano sotto il regno di Erode il Grande.

Erode era un uomo malvagio, ossessionato dal potere e dalla fama. Oggi, in Israele, è possibile visitare le rovine del suo palazzo: una fortezza che sembra una montagna. Il palazzo di Erode, infatti, si trova sulla cima di un’alta collina dalla quale si poteva osservare l’intera regione e tenere sotto controllo l’intero territorio. Erode uccise la sua stessa famiglia perché era ossessionato dalla possibilità di vedersi sottrarre il trono, un trono datogli dalle autorità romane.

Se hai letto la storia della nascita di Gesù nella Bibbia, hai sentito parlare di una delle azioni più malvagie di Erode il Grande. Nel secondo capitolo del Vangelo di Matteo viene raccontato il massacro, ordinato da Erode, di tutti i bambini con meno di due anni a Betlemme. Pur essendo già vecchio, Erode non poteva accettare l’idea che qualcun altro si sarebbe seduto sul trono dopo di lui. Il massacro dei bambini di Betlemme fu una delle azioni più sconsiderate e violente che Erode ordinò per mantenere il potere che gli era stato dato.

Così funzionava il mondo nel primo secolo: i sovrani facevano tutto ciò che volevano e ne subivano poche, minime conseguenze. Il popolo di Gerusalemme viveva nella paura, senza sapere quali eventi, possibili e orribili, sarebbero potuti accadere. Per questo, nel leggere le parole del capitolo 35 del profeta Isaia, gli Ebrei immaginavano che il loro Messia sarebbe arrivato con forza e potenza e avrebbe rovesciato i governi tiranni di quel tempo.

Invece, il Messia arrivò nelle vesti di un neonato. 

Il Messia non venne per salvare il popolo dalla loro corrente situazione politica. Venne per salvarli dalla loro situazione spirituale, facendo esattamente ciò che disse il profeta: riscattare e salvare il Suo popolo. Tuttavia, la salvezza da Lui offerta sembrava diversa da quella che il popolo ebreo aspettava.

Il riscatto che Cristo offriva consisteva nell’essere più forte del peccato, distruggendone il potere attraverso il sacrificio sulla croce, sconfiggendo la morte e risuscitando il terzo giorno. Per Dio, salvare il Suo popolo significava salvare dal potere del peccato tutti coloro che avrebbero creduto in Gesù. Cristo li stava riscattando dalle tenebre spirituali offrendo loro un sacrificio che avrebbe espiato eternamente i loro peccati. Inoltre, Gesù diede al popolo un modello per vivere liberi dal peccato e dalla vergogna e ottenere un’eredità eterna. Cristo potrebbe non aver agito secondo le aspettative degli ebrei ma realizzò certamente ciò che aveva promesso.

Il ritornello di una delle mie canzoni preferite dice: “Avresti potuto salvarci in un secondo, invece hai mandato un bambino.” Dio avrebbe potuto salvare il mondo in un istante. Invece, Gesù è venuto sulla terra come un bambino. Dio si è preso il Suo tempo e il Suo tempismo è stato perfetto. 

Nel concludere questo studio sulle beatitudini e nell’avvicinarci al Natale, ricordiamo la verità e l’affidabilità delle promesse di Dio. Egli ha promesso di salvarci e lo ha fatto. Oggi, a quali altre promesse puoi appoggiarti?

Amiche, il nostro Dio è fedele. Questo Natale ricordiamo le Sue promesse con trepidazione. Egli è sempre all’opera ed è sempre fedele. 

Impegniamoci ad amare Dio grandemente, fidandoci delle Sue promesse e del Suo cuore, anche se le circostanze non sembrano cambiare.

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